Canteloupes and misanthropes,

Bills and thrills,

Inspiration and perspiration.

Money and verses.

Sad pairings.

And meanwhile

the bills arrive

and the poet suffers.

A lifetime

on the edge of eviction.

Indoor spaces

always precarious,

provisional.

Walls are expensive.

For the poor poet,

unwelcome to the landlords,

rejected by the walls,

the outdoors remains.

Camping out.

About my life

in the great outdoors

I’ll tell you one story,

for free, as always.

There is a place

where there is no television

and newspapers are not delivered.

It’s a sort of desert.

It’s lovely to visit there at dawn

when the cactus bloom.

There I have known

the irony of plants.

The ugliest cactus

is the one with the most beautiful flower:

a giant lily,

fragrant,

multicolored,

that opens only at dawn.

It’s understandable.

In those parts

the sun is so strong

that the flower

has no choice

and must remain closed

the rest of the day.

But calm down.

Resist

interpretation.

This little story

is not a metaphor

for the misery of the poet.

It’s only a memory.

A recollection perhaps.

A pang.

A little thing,

mental

and priceless.

Translated by Don Stang and Helen Wickes

FIOR DI CACTUS

Cambiali e minotauri,
saturnali e minestroni,
angurie e folgorazioni.


Soldi e versi.


Tristi accoppiamenti.


E intanto
arrivano bollette
e il poeta soffre.


La vita intera
sull’orlo dello sfratto.


Gli spazi chiusi
sempre instabili,
provvisori.
Le pareti costano.


Al poeta povero,
sgradito ai proprietari,
respinto dalle mura,
resta l’aperto.
L’addiaccio.


Sulla mia vita
all’aperto
ve ne racconto una,
gratis come sempre.


Esiste un luogo
dove non c’è televisione
e non arrivano giornali.
È una sorta di deserto.
È bello visitarlo all’alba
quando fioriscono i cactus.

Lì ho conosciuto
l’ironia vegetale.
Il cactus più brutto
è quello dal fiore più bello:
un gigantesco giglio,
profumato,
variopinto,
che si apre solo all’alba.
Si capisce.
Da quelle parti
il sole è così ardente
che il fiore
non ha scelta
e deve rimanere chiuso
per tutta la giornata.


Ma state tranquilli.
Trattenete pure
le interpretazioni.
Questa storiella
non è una metafora
della miseria del poeta.


È soltanto un ricordo.
Un richiamo forse.
Una fitta.
Una piccola cosa,
mentale
e inestimabile.